Intervista al Coronavirus parte III

Luca Cozzuto
3 min readMar 7, 2021

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— Che sta facendo?

— Non lo vede? Mi sto adattando.

— La trovo diverso in effetti, come più invecchiato.

— Sono solo maturato. Mi sono replicato miliardi di volte in milioni di individui. Ho combattuto infinite volte col vostro sistema difensivo. Mi sono adattato e sono diventato più efficiente, adesso posso diffondermi più velocemente.

— Avrebbe dovuto sparire con l’estate. Invece è tornato, a flagellarci di nuovo come faceva l’influenza.

“Lei è clinicamente morto”, mi disse uno dei vostri illustri medici. Mesi dopo lo cercai, volevo fargli sapere che ero sopravvissuto e gli mandai anche un paio di pazienti illustri a trovarlo. È andata sempre così: mi pronosticavano la fine, io sopravvivevo, e morivano gli altri.

Purtroppo però quelli che non sono morti hanno imparato a riconoscermi, o meglio riconoscono la versione di me che li ha infettati. Per questo ho dovuto mascherarmi un pò, vestirmi in maniera tale da non essere più riconosciuto. Pare stia funzionando.

— È diventato una variante.

— Ah è così che chiamate i miei nuovi abiti? Non suona male. In realtà sono sempre lo stesso, affinato da voi stessi, selezionato per poter sopravvivere.

— Ma non si preoccupa di quello che ha già causato? Vuole continuare a tenerci bloccati, a impedirci di vivere?

— Guardi, io proprio vorrei ve ne fregaste, che riapriste tutto e accettasse la morte come parte della vita. Guerre puniche a parte, mi hanno accusato di tutto quello che è successo in Italia lo scorso anno: la crisi economica, i morti, gli ospedalizzati, la caduta del governo. Mi avete usato come capro espiatorio. In Australia e Nuova Zelanda non hanno mica avuto gli stessi problemi.

— Sarebbe dovuto evolvere in una variante più buona.

— Ma questo è solo frutto del caso…

— Io non credo al caso. Non ha senso diventare più aggressivo, non può essere solo frutto del caso. C’è un disegno in tutto questo.

— Dovrebbe invece. Dovrebbe crederci al caso. Dunque, signor giornalista, è un caso che le nuove varianti in grado di eludere il vostro sistema difensivo siano apparse in zone con alta prevalenza virale? È un caso che i paesi che mi abbiano permesso di scorazzare in lungo e in largo abbiano avuto molti più decessi dei paesi limitrofi che invece hanno fatto di tutto per bloccarmi? È un caso che ancora oggi dopo qualche milione di morti si aspetti tanto prima di prendere provvedimenti? Sarete pure una specie intelligente ma agite come dei decerebrati.

Insomma delle due, l’una: o io sono il più grande, scaltro patogeno di questo mondo, perché riesco sempre a diffondermi; oppure siete voi che commettete sempre gli stessi errori. Allora le chiedo: tutte queste coincidenze sono frutto del caso o della vostra incredibile incapacità?

— Guardi che le cose non stanno esattamente così: la situazione era un po’ più complessa. Lei sta ignorando i benefici marginali.

— Ecco, vede? Le mezze misure con me non funzionano.

— Abbiamo i vaccini adesso. Fra poco di lei resterà solo un brutto ricordo.

— Ah, ho visto. In effetti sono davvero efficaci. Ci metterete tempo però e vaccinerete prima i paesi ricchi, che sono pochi. Io non sono classista mi diffonderò tra i no-vax e i poveri. Poi mi affiderò ancora una volta al fato. Se va bene i vostri vaccini non mi estingueranno.

— Li cambieremo. Arriveremo a stanare ogni sua versione. Vaccineremo anche gli animali.

(È pensieroso, per la prima volta da quando ci siamo incontrati vedo un ombra di preoccupazione).

— Sa, in fondo vi ammiro. Siete una società piena di contraddizioni, di problemi, di conflitti. Ma comunque siete capaci di aiutarvi quando serve. Molti di voi si sono rimboccati le maniche per tagliarmi fuori, nonostante i problemi politici, l’opposizione ideologica, l’odio tra le fazioni. Il fatto stesso di appartenere a un gruppo che lottava contro di me li ha resi migliori.

Mi creda, io so cos’è la solitudine; non è una gran bella cosa. Per il mio ruolo, per la mia storia, avrò conosciuto nella mia breve esistenza approssimativamente 30 milioni di persone. Lei crede che questa folla oceanica mi abbia fatto sentire meno solo?

Probabilmente vincerete voi. Arriverete fino all’eradicazione. Ma tutto questo sarà servito a mostrarvi la giusta direzione? Tornerete a dividervi davanti a problemi apparentemente insormontabili?

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Luca Cozzuto
Luca Cozzuto

Written by Luca Cozzuto

Biotechnologist and bioinformatician. Spain, Italy.

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